Autore: Chica Umino
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico, Slice of Life
Casa Editrice: Planet Manga
Albi: 10 volumi
Onestamente, questa recensione mi è costata davvero fatica. Probabilmente ci saranno persone che , dovendo recensire qualcosa, sceglierebbero qualcosa che gli è piaciuto particolarmente, qualcosa che hanno amato con tutto loro stessi. Bhé, a mio avviso è la scelta più sbagliata. E' molto più facile recensire obiettivamente qualcosa di schifoso che dover spingere la gente a leggere qualcosa di veramente bello. “E' bello, cosa vuoi che ti dica? Leggilo, non ti costa niente. No, non comprarti il volumetto di Naruto che è lammerda, leggiti Honey and Clover, cristo. Come, perché? Perché è bello, te l'ho detto.” E' difficile spiegarsi. E' difficile ritrovare quello che ci ha fatto innamorare, ma sopratutto è difficile riprodurlo in una recensione. Ma diavolo, uno sforzo va fatto. Sopratutto per Honey and Clover. Bene, a questo punto chiunque penserebbe “Questo non sa che scrivere”. Ergo, per evitare che mi buttino fuori dal Botolo a calci in culo per la mia incompetenza, parliamo di Honey and Clover.
Honey and Clover, josei pubblicato su ben tre riviste ( CUTiEcomic, Young You e infine Chorus) in un lasso di tempo che va dal 2000 al 2006, narra delle vicissitudini di un gruppo di studenti dell'Accademia d'Arte di Tokyo e dei loro conoscenti. Honey and Clover rientra perfettamente nella catalogazione di “Slice of Life”, in quanto non è retto da una vera e propria trama lineare, ma più che altro dalle interazioni dei personaggi, che sono il vero fulcro dell'opera. Chica Umino è riuscita con maestria a riunire un eccellente cast eterogeneo di protagonisti, tutti eccezionalmente caratterizzati e realistici. Troviamo qua Takemoto, ragazzo semplice con i piedi per terra; Morita, personaggio a dir poco incomprensibile nei comportamenti e nella manifesta idiozia, dotato però di un talento sovraumano; Mayama, ragazzo serio e oramai già proiettato nel mondo del lavoro; Yamada, donna energica e un pò ingenua e infine Hagumi, ragazza totalmente estranea alla società cittadina, che inizia quest'anno l'università per quanto il suo aspetto sia quello di una bambina. Senza contare i personaggi secondari (fra i quali spiccano ad esempio il Professor Hanamoto, insegnante trentenne dell'Accademia e Rika, architetta per la quale lavora Mayama, segnata profondamente da un passato infelice) che per quanto siano secondari, non vengono mai messi da parte, anzi, vengono seguiti esattamente quanto quelli principali, nelle loro ansie, preoccupazioni e nelle loro crescite interiori. Sono personaggi così reali che potreste tranquillamente incontrarli per strada (a parte forse Morita), con i loro dubbi, le loro preoccupazioni e le problematiche che anche noi ci ritroviamo a dover affrontare ogni giorno, come la ricerca di un lavoro, la paura di cosa ci aspetta nel futuro, la paura di non venir ricambiati dalla persona che amiamo, il dolore che proviamo nell'apprenderlo.
Per quanto Honey and Clover sia fondamentalmente un manga romantico, basato più che altro sui triangoli Takemoto-Morita-Hagumi e dall'amore non corrisposto di Yamada verso Mayama, a mio avviso il maggiore punto di forza è un altro, ovvero la lenta, credibile e dettagliata crescita di ognuno di questi personaggi, che molte volte dubiteranno di sé stessi, piangeranno e avranno timore, ma riusciranno comunque a rialzarsi, quasi come persone nuove, per affrontare la vita che gli attende. Come una qualsiasi altra persona. Perché è di questo che parla Honey and Clover, di persone, di rapporti, di cosa importa davvero (senza però cadere in stupidi moralismi da manga di serie B e senza costringere nel pensiero dell'autrice) e di come riuscire a scoprire noi stessi per quello che siamo. Perché noi siamo esattamente come i personaggi di Honey and Clover (anzi, sono loro ad essere come noi!), ovvero umani. Ma, in ogni caso, non aspettatevi un manga grigio e tetro, perché la Umino, con un tocco finale, è riuscita ad unire al tutto un ottimo lato comico alle vicende, che si riconosce sopratutto nel personaggio di Morita e nella sua follia quotidiana.
Parlando, del lato più “tecnico” del manga, i disegni si potrebbero definire l'unico vero difetto di questo manga, in quanto non sono per niente precisi o pieni di fronzoli e abbellimenti tipici degli stilemi manga che tanto vanno di moda da anni. Sono anzi grezzi, sopratutto inizialmente, ma per poi migliorare con l'avanzare dei volumi, quasi seguendo la crescita dei personaggi.
1 commenti:
Questo mi interessa assai, vado subito su ebay a vedere di recuperarlo...
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