THE SKY CRAWLERS, film del 2008 arrivato in Italia per il mercato home video sia in DVD e Blu Ray disc.
Ammetto di trovarmi in difficoltà nel recensire quest'opera; un poco perchè ho la febbre e la bronchite, ma per la maggiore in virtù del fatto che non ho mai recensito un anime e non ho le competenze per giudicare animazione e comparto tecnico del prodotto in questione.
Però c'è una storia, una favola di cui bisogna parlare.
C'è una maestria dietro la direzione di questo lungometraggio che lo eleva da film a saggio, da animazione ad arte visiva; ed io è di questo che parlerò.
Prima facciamo un gioco, visitate questa pagina per un abbozzo di trama e per sapere chi c'è dietro alla direzione di 'The Sky Crawlers':
Avete letto?^^
Bravi, la trama rappresentata lì è una mera stupidaggine e non riassume affatto ciò di cui parla il film.
E' come se un pirla avesse descritto il sapore del vino guardando la bottiglia chiusa.
The Sky Crawlers narra la vicenda di un ragazzo ( il protagonista ) che atterra in una base aerea militare in sostituzione di un buon pilota abbattuto.
Il novellino è conosciuto come asso, fra una battaglia aerea ed un giro di ricognizione vivrà nella base come un palombaro affonda fra i relitti del passato alla ricerca di sè.
E' questo il mosto, il succo del frutto del lavoro dell'autore: guidarci nella storia, attraverso il protagonista, alla ricerca di un passato che è la chiave di lettura del presente distorto ma sopratutto che è la luce che illumina un futuro che pare buio ed incerto, ma che in verità è fin troppo prevedibile.
Il film, in sè, è una forte critica alla 'meraviglia' della guerra e delle armi, che in passato come ora ha esaltato ed esalta i ragazzini, che li ammalia come la fiamma incanta la falena, fino a che questa non ci si brucia le ali ( è proprio il caso di dirlo ).
I Kildren, prodotto della clonazione che sono poi tutti i piloti delle due enormi fazioni industrali in guerra, sono eterni adolscenti che vivono nella confusione della loro esistenza, solo in apparenza così ordinata dalle meccaniche della guerra.
In realtà, visto che sono adolescenti a tutti gli effetti, vivono uno stato di caos mentale che li rende incapaci di capire ed accettare la loro triste condizione.
Ognuno dei personaggi di questo lungometraggio esternerà a modo suo questa precarietà psicologica, rendendo ogni attimo ed ogni frase molto interessanti nell'ottica della piena comprensione del film.
In realtà, visto che sono adolescenti a tutti gli effetti, vivono uno stato di caos mentale che li rende incapaci di capire ed accettare la loro triste condizione.
Ognuno dei personaggi di questo lungometraggio esternerà a modo suo questa precarietà psicologica, rendendo ogni attimo ed ogni frase molto interessanti nell'ottica della piena comprensione del film.
Ma non ci sono solo i 'bambini' a riempire le due ore di questa meraviglia di visione e narrazione: gli adulti.
Gli adulti freddi, distaccati, disinteressati.
Menefreghisti ed appollaiati nelle loro placide esistenze, ordinate dallo scorrere inesorabile del tempo.
La forza dell'uomo è abituarsi a tutto, anche alla pace. Quindi si 'costruisce una guerra', ma l'uomo si abitua anche alla battaglia perenne ed ai giovani piloti, eterni adolescenti, che in guerra abbracciano la morte.
E gli mostrano una pietà facile, arresa, di chi non vuole che le cose cambino, di chi voltate le spalle al sangue ed ai rottami dell'aereo tornerà alla sua 'pace', a godersela in un'esistenza sonnolenta e slavata dei colori della passione.
I Kildren bevono scopano e fumano, senza che ciò lasci qualcosa in loro. Hanno un debole interesse per l'abilità bellica e le capacità di pilota, perchè essere abili non cambia che ci sia qualcuno più abile di te che in volo ti accoppa.
I Kildren attraversano un'esistenza di incertezza e paura, aggrappati a deboli piaceri terreni e senza porsi troppe domande.
Il protagonista però è diverso; cerca, pensa, scava nell passato e scopre che il pilota imbattibile che milita nella fazione avversa è ben più che un avversario.
Scopre che il passato è un ciclo, che oggi siamo l'estensione temporale di ieri e quindi il futuro è già stato vissuto.
E scopre che per amore si può uccidere e morire.
Incanta, incanta questo film: per la passione che l'autore ci ha riversato nel rendere freddi cloni, carne da macello, piccole entità individuali a cui ci si affeziona volente o nolente.
Meraviglia anche di più per il coraggio dimostrato nello stendere un'opera molto delicata, senza sfruttare i roboanti combattimenti o agghiaccianti scene di sangue per alzare l'attenzione dello spettatore.
Chi cercava battaglie spaziali dove impavidi aviatori trasudavano forza e coraggio e poi ha scritto opinioni del tipo " pochi combattimenti, troppo lento e poi cioè tipo che il protagonista non è figo e non dice cose fighe " dovrebbe andare a sdraiarsi sull'autostrada con in grembo un numero a caso di Naruto.
Io ve lo consiglio appassionatamente, leggendo le mie opinioni in merito a questo capolavoro potreste trovare ben più di una chiave di lettura idonea, cercate voi quello che volete vedere, ma non perdetevi una frase, una parola, un fotogramma.
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