martedì 27 ottobre 2009

Eureka Seven su Rai4? Incrociate le dita




Poche sono le parole ma grandi le speranze. Su Cartoni, rivista mensile dedicata al mondo degli anime, è comparso un articolo che "anticiperebbe" uno dei prossimi anime che Rai4 manderà in onda, ovvero Eureka Seven.

Beh, non ci resta che sperare che sia tutto vero...

venerdì 23 ottobre 2009

Chobits -Recensione Manga-


CHOBITS -MANGA-
Manga creato dal prolifico gruppo di autrici chiamato Clamp, questo Chobits si presenta al lettore in otto piccoli tankobon editi in Italia da Starcomics.Purtroppo l'edizione è di tipo economico, quindi carta comune, stampa con qualche sbavatura e niente sovracopertina.Ad un prezzo di 3,10 euro a volume ha comunque il merito di presentare le prime pagine a colori e, tristemente, la lettura all'occidentale.L'edizione discutibile però non deve costutire un possibile rifiuto all'acquisto, perchè in questo caso vi perdereste una grande opera sull'amore.




«...anche se il mio cuore è un programma?»
«...è sempre un cuore.»

La storia comincia come molte love comedy, con un protagonista che casualmente trova una "lei".Ci troviamo in un presente alternativo, dove i personal computer hanno forma umana sia maschile che femminile ed in definitiva sono molto graziosi.Il nostro "good boy" ( al secolo Hideki Motosuwa ) è un ragazzo che studia e lavora per mantenersi; desidera un pc ( strumento di larga diffusione, quasi ogni persona ne possiede uno date le sue molteplici funzionalità: può gestire posta elettronica, fare da accesso internet, gesitre telefonate e posta elettronica...come un vero pc, insomma! ) ma non può permetterselo.Fra questi personal computer si vocifera vi sia una serie speciale chiamata Chobits ( da qui il titolo ) con un potere smisurato, creati artigianalmente...Rincasando, il nostro eroe, trova uno di questi "elettrodomestici" abbandonato nell'immondizia; lo raccoglie e lo porta a casa, ovvero la stanza che ha in affitto in un piccolo condominio.Una volta acceso si scopre che pur essendo "vuoto" ( senza programmi inseriti, praticamente) la misteriosa e graziosa Pc è in grado di muoversi...sarà un Chobit?






Comincia così un viaggio nei sentimenti dove la vicenda viene abilmente mescolata ad elementi della fantascienza classica e del rapporto con la tecnologia, anche se il fulcro della narrazione resta bene ancorato alla parola Amore.Scorrendo le vignette tutte ottimamente disegnate, dove le autrici sfoggiano grande abilità nel disegno e nelle espressioni ( davvero, ma davvero bella la protagonista del racconto: è resa diafana, bianca e pura, con una corporatura esile che stimola senso di protezione e due occhi scuri inneggianti ad una grande profondità emotiva ), piano piano scopriamo sentimenti e paure dei personaggi ( pochi , ma le cui storie si intrecciano ottimamente ) ed il loro porsi all'amore.Amore che è il centro dell'opera.Amore in ogni sua sfaccettatura, dalla sofferenza al bisogno fisico: le autrici non lesinano opinioni ed idee, espresse con naturalezza attraverso le parole dei personaggi dell'opera.Scopriremo così cosa li lega fra loro, che rapporti svilupperanno con i loro Pc ma anche fra di loro.Non volendo anticiparvi nulla della trama non scenderò nel benchè minimo dettaglio, ma sappiate che viene trattato l'amore nella sua forma più pura, più intima: di gratificazione del sè attraverso l'altrui sentimento.Questo è l'amore: uno stermianto bisogno ( spesso egoistico ) di ricevere che colmiamo donandoci alla "persona solo per noi".


Sul piano puramente tecnico e narrativo ci troviamo dinanzi ad un ottimo testo con spiegazioni esaustive, discorsi sempre interessanti, piccoli momenti di comicità e grandi riflessioni. L'universo della storia è reso perfettamente e ci integreremo in essa senza sforzo a patto di avere una mentalità aperta e buona immaginazione: senza mai dimenticarci che ogni tassello introdotto nella storia avrà un suo perchè e verrà spiegato prima del finale ( stupendo e molto emozionante, l'ultimo numero mi ha commosso e fatto sognare )...anche la posizione del bottone d'accensione -spesso fonte di critiche- ha un suo perchè all'interno della storia...Perchè gli umani hanno fatto dei Pc di forma umana? Lo capiremo nella storia, storia che ha il pregio di aprirci ad interessanti riflessioni e fare lavorare il nostro cervellino ( pari passo col cuore ).Chobits merita un posto d'onore nella vostra libreria: se avete apprezzato film come "Ai intelligenza artificiale", "Io-Robot" od anche i romanzi di Asimov non potete esimervi dall'acquistare, leggere ed in ultima analisi "amare" questa piccola perla di manga.

domenica 18 ottobre 2009

Nuovi annunci dalla J-Pop

Ancora una volta J-Pop stupisce con nuovi annunci. Stupisce sicuramente, dato che si tratta di titoli di cui persino io (che si sa, sono LA MASSIMA AUTORITA' MONDIALE) ho sentito parlare praticamente mai. Vediamoli un po' nel dettaglio:


Zelda: Ocarina of Time vol. 1 (2 volumi, serie conclusa)
di Akira Himekawa
12x18, B. con sovraccoperta, 200 pp., b/n, 5,90 euro

Dopo Warcraft, Archlord, .hack, un altro grande titolo tratto dall'universo videoludico esce sotto l'etichetta JPOP... e che titolo!
Una console Nintendo non sarà più l'unico modo per vivere le avventure di Link e della principessa Zelda! Arriva in Italia il manga che ripercorre le gesta degli eroi Nintendo attraverso una storia avvincente e, al contempo, fedele al noto videogioco.
Nella mitica terra di Hyrule, tre pietre custodiscono il potere supremo per il controllo del mondo. Il giovane Link sarà incaricato di portare la pietra della foresta a Zelda, principessa di Hyrule. Il viaggio sarà irto di pericoli e il piccolo eroe dovrà fare appello a tutto il suo coraggio per fronteggiare le forze del male che bramano le sacre pietre. I fan del videogioco non rimarranno certo delusi dalla storia che si modella sulle avventure più famose, e potranno anche apprezzare le sfumature e i caratteri che l'autore ha voluto dare ai vari personaggi. Humor e azione accompagneranno un Link vitale e coraggioso (oltre che chiacchierone!) attraverso tutti i segreti del mondo di Zelda, in un adattamento magistralmente realizzato da Akira Himekawa.
Un classico dei videogiochi che diventa manga. Decisamente imperdibile!

Insomma, ennesimo manga tirato fuori da un videogioco. Non per fare gli aprioristi, ma, manga + videogioco = cacca. Io non mi fiderei e spenderei i miei soldi per altro.


Black Joke vol. 1 (2 volumi, serie in corso)
di Masayuki Taguchi e Rintaro Koike
12x18, B. con sovraccoperta, 192 pp., b/n, 5,90 euro

Il Giappone è diventato il cinquantunesimo stato degli USA e gli americani lo hanno trasformato in un territorio sotto il loro controllo militare e politico. Secondo le leggi vigenti l'isola di Neon, che si trova proprio nelle acque giapponesi, ha il diritto di esercitare il gioco d'azzardo e la prostituzione, attirando così un gran numero di turisti e di malavitosi. Divenuta più popolare di Las Vegas, Neon si è presto trasformata in un'isola segnata dalle faide per il controllo dei casinò e delle case di piacere, dove mafia italiana, triade cinese e yakuza si scontrano continuamente. In questo scenario da "gangster movie" fantascientifico si sviluppa la trama di Black Joke, ultima opera di Masayuki "Battle Royale" Taguchi, che questa volta è dedicata al mondo criminale di "quei bravi ragazzi" che, a colpi di kung fu (ma sempre in giacca e cravatta!) si massacrano per comandare la città del peccato di un Giappone futuristico, freddo e cinico. Sesso, soldi, armi e tanta violenza... lottatori di arti marziali, gangster del futuro, champagne e belle donne. Un manga emozionante, adrenalinico e totalmente hard boiled.

Non avendolo letto, non avendolo mai sentito, non potendolo trovare nemmeno su MAL, non so cosa dirvi. Posso giusto parlare dei disegni di Taguchi, avendoli già potuti osservare in Battle Royale: si tratta di disegni veramente precisi e puliti, privi di sbavature e con un sapiente utilizzo dei retini, quasi maniacale. Il che ne consegue che qualcuno potrebbe trovarli eccessivamente pesanti, ma è questione di gusti. Di sicuro, sono adatti al genere di manga in questione.



Lo sguardo sinistro della Luna (volume unico)
di Kazuhiro Fujita
13x18, B. con sovraccoperta, 240 pp., b/n e col., 6,50 euro

Una storia autoconclusiva del maestro Kazuhiko "Ushio e Tora" Fujita, dal forte impatto grafico, ricco di suspense e violenza. Un one shot dai toni splatter che vi trasporterà nei meandri più oscuri del folklore giapponese! Gli dei della montagna hanno deciso di punire il popolo giapponese, inviando una terribile civetta di nome Minerva che acceca chiunque incontri il suo sguardo. Un uccello fugge da una portaerei, arenatasi nella baia di Tokyo, causando la morte di molti soldati. Anche in città, il volatile provoca un numero incalcolabile di vittime. Si tratta proprio della civetta assassina. Mentre le truppe giapponesi ed americane seguono gli sviluppi trattenendo il respiro, il famoso cacciatore Uhei, sua figlia Rin, Kevin della CIA e Mike della Delta Force affrontano, con tutte le loro forze, la punizione divina! Azione e tradizione si mischiano in quest'opera coinvolgente, tra esoterismo e complotti militari.
Un fumetto che spinge al massimo le qualità narrative del sensei Fujita, che si è cimentato in quest'opera prima di creare l'affascinante Moonlight Act. Lo sguardo sinistro della Luna non potrà che stregarvi!

Fujita, autore di quello che è considerato uno dei migliori shonen (considerato così da quelli che se ne intendono, ovviamente). Quindi magari un'occasione datecela, si tratta pur sempre di un volume unico. Non posso dire nient'altro, dato che tendenzialmente non so nemmeno di cosa stia parlando!



Il mare delle bestie della distruzione (volume unico)
di Yukinobu Hoshino
15x21, B. con sovraccoperta, 204 pp., b/n e col., 9,90 euro

Torna il grande manga d'autore con Yukinobu Hoshino, che ci presenta uno splendido volume autoconclusivo dal taglio storico/fantascientifico. I disegni spettacolari di Hoshino ripercorrono il mito di Moby Dick e di altri mostri marini, ponendo un gruppo di vagabondi spaziali di fronte a figure mastodontiche e ancestrali.
Un'avventura che si trasforma in metafora della vita, come spesso accade nei lavori del maestro. Ricca di avventura e pathos, selezionata per il premio Seiun del 1997, un'opera imperdibile che, ancora una volta, ci mette di fronte alla natura selvaggia dei nostri sentimenti. Dopo aver esplorato la fantascienza classica con Stardust Memories e il fumetto investigativo/storico, il sensei Hoshino si cimenta con un romanzo grafico d'avventura di altissima qualità.

Ok, questo va preso a priori. Dall'autore di 2001 Nights, nient'altro da dire.


My Girl vol. 1 (3 volumi, serie in corso)
di Sahara Mizu
12x18, B. con sovraccoperta, 200 pp., b/n, 5,90 euro

Dalla mangaka di "La voce delle stelle (Hoshi no Koe)", un manga particolare, che mischia magistralmente elementi diversi per regalarci un titolo davvero emozionante che può piacere sia al pubblico maschile che a quello femminile. My Girl narra le vicende di Kazama Masamune, un single di 23 anni ancora aggrappato alla memoria del suo amore passato, Youko, morta recentemente. Dopo il funerale, il ragazzo viene a conoscenza del fatto che Youko era rimasta incinta anni prima e che, segretamente, aveva cresciuto da sola una figlia. La bambina ora ha cinque anni ed è, con tutta probabilità, la figlia di Masamune! Quest'ultimo incontra casualmente la piccola Koharu in un parco e inizia così a confrontarsi con la propria paternità. Messo di fronte al suo passato, con davanti un futuro incerto, Masamune prende infine la decisione di occuparsi della bambina, affrontando il destino che li lega. Un giovane uomo che deve misurarsi con le proprie responsabilità, una bimba dalla maturità sorprendente che fa breccia nel suo cuore, un'unione indissolubile nel manga rivelazione di Sahara Mizu, che ha già conquistato i lettori giapponesi, anche grazie ad un drama interpretato da Aiba Masaki, esponente del famoso gruppo j-pop Arashi!

Non conosco l'autrice, non conosco il manga. Non so che dirvi. Ha una cover carina però, questo si.

Come ho già detto, non conosco questi manga. Difatti, le trame sono ricopiate pari pari da Anteprima, rendete grazie a loro.


Vorrei far notare la quantità spropositata di annunci fatti dalla JPop in questo periodo. Ma starà facendo davvero così buoni affari, da permettersi l'acquisto di così tante serie? Mhà, vedremo, io onestamente sono abbastanza scettico.
Esploderà? Non esploderà? Lo scopriremo nella prossima puntata.

MUSASHI - Di Ishinomori Shotaro




Siamo nel Giappone feudale, villaggio Sanogun Miyamoto.Takezo è un ragazzino perdigiorno ma vivace, che passa le giornate impugnando un bokkan ( spada di legno spesso usata in allenamento ) e creando scompiglio all'interno del suo villaggio.Sua madre lo ha abbandonato con un padre dai modi burberi che vive nelle false glorie del passato e con una sorella adottiva."...Fin da giovane mi sono dadicato al sentiero di Heiho, combattendo per la prima volta all'età di tredici anni e vincendo contro uno spadaccio di nome Arima Kihei di Shinto Ryu."



Questo primo combattimento lo apre alla via della spada; diventerà Musashi Miyamoto.A sedici anni partecipò alla feroce battaglia di Sekigahara, finendo però sconfitto.Comincia quindi così la storia narrata in questo 'MUSASHI' di Ishinomori Shotaro, splendido manga edito in italia da Planeta deAgostini in un'ottima edizione singola da 500 pagine, le prime delle quali a colori e stampate su ottima carta.L'autore, pressochè sconosciuto in Italia ma conosciuto in patria come 'il re dei manga', ci delizia con tavole dal tratto stupendo; la resa delle espressioni è pressochè perfetta e nelle scene di azione il lettore non ha mai dubbi sui movimenti intrapresi dai combattenti. I paesaggi sono poetici ed evocativi: l'uso di chine rende la natura viva e rigogliosa come in poche altre opere cartacee, mentre le proporzioni e le anatomie non peccano in nulla.Menzione speciale va alla capacità del mangaka di rendere percepibile attraverso le tavole l'aura di purezza e suggestione del protagonista, sempre magnificata in tutte le opere dedicate a Musashi.Basandosi sul famoso testo 'I cinque anelli' scritto da Musashi Miyamoto in persona, l'autore ricostruisce con distaccata oggettività la vita e le imprese di colui che non fu unicamente un maestro di spada, ma anche un fine pittore, un abile scultore , un maestro di calligrafia ed uno scrittore. Questo ci permette di interpretare la sua storia privi di una qualsivoglia forzatura da parte dell'autore e di trarne ottimi spunti di riflessione.In virtù di ciò, è interessante sapere che pur trattando ampiamente il 'Musashi spadaccino', questo manga ci apre una finestra sulla vita spirituale di quest'uomo straordinario e capace di una alienazione totale da quelle che sono le comuni passioni umane; spesso la sua aura pura viene paragonata a quella di un santo ed è tanto intensa da essere in grado di intimorire i nemici ( curioso in questo caso notare come le leggende abbiano influenzato pesantemente la fantasia di molti autori...quanti manga si conoscono dove compaiono aure spirituali? ).La lettura di un'opera di questa caratura va fatta calandosi letteralmente nel racconto e lasciando che le tavole dipingano nella nostra mente scene vive ed in movimento, solo così si potrà immedesimarsi nella mentalità dell'epoca e 'capire' la crescita spirituale che nutrì l'animo sempre aperto a nuove sfide di Musashi Miyamoto.La sfida con Kojiro Sasaki segna l'inizio del declino di un uomo che ha raggiunto la vetta.Acquisita le perfezione, Musashi vivrà un lento ed inesorabile processo di allontanamento dalla civiltà che lo porterà a vivere come un eremita per dedicarsi anima e corpo alla scultura, alla pittura ed alla scrittura.




Nessuno più sfiderà Musashi, reo di aver raggiunto unn livello tale di abilità con la spada da venire creduto invincibile...Anche nel finale, il manga aprirà la mente a considerazioni importanti sul destino di un uomo unico e sulla sua totale devozione all'arte del combattimento; arte che in ultima analisi lo condannerà a finire i suoi giorni nella più misera solitudine, chiuso in una grotta.La leggenda finisce con un potente tuono che scuote il cielo, stranamente sereno, durante l'inumazione di Musashi Miyamoto.In definitiva, un'opera matura e tanto forte nei contenuti quanto delicata nella narrazione, probabilmente più adatta ai cultori del fumetto e della filosofia Giapponese ( quindi molto legata allo Zen ed agli insegnamenti Taoisti ) che al lettore occasionale.Personalemnte lo ritengo un vero saggio illustrato, da esporre il libreria con orgoglio.

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One Outs

Titolo: One Outs
Regia: Yuzo Sato
Genere: Spokon
Studio: Madhouse
Episodi: 25

Il One Outs, da cui la serie prende il titolo, è un gioco d'azzardo basato sul baseball, in cui vediamo sfidarsi un lanciatore e un battitore, tre tiri decideranno il vincitore della sfida e della posta in gioco. È questo il mondo di Tokuchi Toua, già molto conosciuto nel giro e affermatosi come lanciatore imbattibile. La sua bravura non nasce da prestazioni fisiche elevate, ma dalla sua astuzia: riesce a sopraffare il suo avversario con bluff continui, col suo sguardo lo sottomette, lo porta a sbagliare, gli legge la mente come se fosse un libro aperto, insomma un demonio (qui sicuramente vi sarà venuto in mente Hiruma di Eyeshield 21, personaggio a lui molto simile anche esteticamente).



La storia ha inizio con il ritiro di Hiromichi Kojima ad Okinawa, abile battitore professionista dei Lycaons, insieme a due compagni di squadra. Uno di questi si ferisce ad una mano e non può più aiutare nell'allenamento Kojima, così decide, insieme all'altro, di cercare ad Okinawa un lanciatore provvisorio, trovando il succitato One Outs. Vengono convinti a scommettere una cifra pari a qualche migliaio di yen, o almeno è ciò che loro credono, essendo in realtà la posta in gioco in dollari, il che li porta ad indebitarsi pesantemente. Sarà Kojima a rimettere le cose a posto, affrontando alcuni lanciatori fino ad incontrare Toua. Sarà qui che ha inizio l'avventura di Tokuchi Toua nel mondo professionistico, proprio nei Lycaons, insieme al già citato Kojima, ad Ideguchi, il ricevitore, e ad una squadra fino ad allora poco motivata per via delle molte sconfitte subite, dovute principalmente all'avidità del presidente del team interessato solo ai guadagni. L'ingaggio di Toua è infatti particolare, il giocatore non partirà con uno stipendio fisso, ma verrà deciso in base alle prestazioni sul campo, ovvero un guadagno di 5.000.000 di yen per ogni battitore che eliminerà ma una perdita di 50.000.000 di yen per ogni punto che subirà. Toua dovrà riconsiderare la sua idea di avversario, essendo ora di fronte a giocatori di alta classe, in grado di metterlo alle strette grazie alla loro tecnica e di obbligarlo a giocare tutte le sue carte. Vedremo infatti una serie interminabile di trucchi, bluff e scorrettezze, da parte degli avversari ma soprattutto da parte del protagonista che di certo non sarà apprezzato per la bontà che contraddistingue buona parte dei personaggi principali degli spokon.



Passando all'aspetto tecnico ci ritroviamo davanti un prodotto che non eccelle per ost, avendo quasi sempre in ascolto la voce del telecronista, immancabile negli spokon, che ci aiuterà a capire ciò che avviene e qualche regola che magari non conosciamo. Il tifo non mancherà, e preparatevi a "dover sopportare" una folla di tifosi armati di tamburi e trombette. Per quanto riguarda le musiche di apertura e di chiusura, troviamo una sola opening e una sola ending, sebbene siano molto gradevoli. Le animazioni sono più che buone, molto fluide, e il disegno, superiore al manga, è molto dettagliato e preciso. Passeremo ben presto dall'oscurità dei vicoli di Okinawa al luminoso prato verde degli stadi, atmosfera sempre accolta benissimo dai fan degli spokon. Il character design è molto realistico e ci aiuta a comprendere bene che tipo di personaggi abbiamo davanti semplicemente vedendone le espressioni (nessuno vedendo Toua direbbe si tratti di un bravo ragazzo). La longevità è sì ottima, mantenendosi su un livello di 25 episodi, media più che apprezzata, ma uno spokon ha bisogno di molto di più, e lo sapete, quindi ci aspettiamo tutti una seconda serie satura di bastardaggine, tamarraggine e facce da poker (yeah!).



Se siete appassionati di baseball la serie vi piacerà, ma non aspettatevi un prodotto alla "Tommy, la stella dei Giants" o alla "Touch" dato che, come ho detto, il protagonista sarà ben diverso dai soliti e l'intera struttura dello spokon si mantiene su canoni diversi, in parole povere più vicino ad un seinen che ad uno shounen, quindi senza tiri missilistici o salti con l'asta senza...asta. Non aspettatevi nemmeno un approfondimento delle squadre avversarie, rimanendo semplici ostacoli da superare (sebbene presentino i loro assi nella manica che Toua dovrà sopraffare), e neanche degli altri giocatori dei Lycaons a parte Toua stesso, Kojima e Ideguchi (ed aggiungiamoci pure il paffuto manager e il crudele presidente). Insomma, una serie particolare da seguire anche solo per Toua che, a mio parere, si potrebbe classificare tra i personaggi meglio riusciti della storia dell'animazione. Ah, ho visionato anche un po' del manga e questa volta vi indirizzo senza esitazione alla versione animata.


lunedì 12 ottobre 2009

Now and Then, Here and There

Titolo: Now and Then, Here and There
Titolo originale: Ima, soko ni iru boku (Adesso, il mio posto è qui)
Regia: Akitaro Daichi
Genere: Drama, Military, Sci-Fi, Post-Apocalyptic, Time Travel.
Studio: AIC, PIONEER LDC
Episodi: 13

Per quanto possiate dire dall'alto del vostro egocentrismo che non ve ne importa una sega, il vostro recensore preferito (ovviamente io, DD non se lo caga nessuno) ieri stava a letto per, ehm, problemi intestinali e non ha potuto postare nessuna recensione : ( Fortunatelli, ve la posto oggi, tanto! E pensate un pò, stavolta NIENTE JOSEI. Cazzo che bello. Eccovi invece una deprimente storia di guerra come piace a voi: Now and Then, Here and There.



Anime di tredici puntate, trasmesso esattamente dal 14 Ottobre 1999 al 20 Gennaio 2000 su WOWOW ( stupidità del nome direttamente proporzionale al livello medio degli anime trasmessi, dato che si parla di opere come Baccano!, Kino's Journey, Cowboy Bebop, Neon Genesis Evangelion... e X, tanto per ricordarvi che le CLAMP spingono), opera che a mio avviso fa salire il Regista/Creatore Akitaro Daichi nell'Olimpo dell'animazione giapponese. E no, non cercate altra roba sua, che tanto non ha realizzato null'altro di decente (citatemi Kodomo no Omocha e vi pesto ndR.). Non essendo questo uno Slice of Life che tanto ci piacciono, diversamente dal solito sarò costretto a parlarvi davvero della trama. A dire la verità, non è certamente qualcosa che brilla per l'originalità: abbiamo un normalissimo ragazzo giapponese (così stereotipato da fare il giro e diventare new), Shu che vive una normalissima vita, fra scuola e kendo. Il suo essere stereotipato ci appare chiaro fin da subito: il ragazzo è iperattivo, ottimista, ingenuo e totalmente buonista, addirittura tanto da non sapere assolutamente nulla sul kendo, a parte forse fare degli ottimi urletti agitando a destra a sinistra la sua spada senza tecnica alcuna. L'avrete inquadrato, immagino. Ecco, ora, se noi fossimo in un qualsiasi anime dell'apparato riproduttivo maschile (ciaonaruttocomeva) il ragazzino ovviamente vincerebbe, perché, bhé , il cuore è la cosa più importante e lui ama quello che fa quindi è più forte di tutti e spakka i quli bla blah. Bhé, invece no. Il ragazzo è una vera schiappa a kendo, difatti perde facendo una pessima figura proprio davanti alla ragazza dei suoi sogni. Così, umiliato , va per la sua strada sino a che non nota sulla sommità di una ciminiera una ragazza, intenta ad ammirare il tramonto. Così, colpito dalla ragazza (che per inciso si chiama Lala Ru) si arrampica sulla ciminiera gemella. Con il senno di poi sono quasi del tutto certo che non sia stata poi una grande idea, dato che dal nulla appaiono delle strane macchine guidate da uomini che hanno tutta l'aria di essere soldati in divisa che, guarda caso, puntano proprio alla povera Lala Ru, che disperatamente chiede l'aiuto dell'unica persona nei paraggi, ovvero il nostro Shu. Il quale ovviamente, pur non conoscendola non potrà esimersi dall'aiutarla (reotipostereotipostereotipostereotiposte) finendo così (ovvio, l'abbiamo detto prima, è una schiappa) catturato dai soldati e teletrasportato in un futuro post Atomico (diciamo qualche miliardo di anni?) quando oramai la terra non è nient'altro che una distesa sabbiosa distrutta dalle ricorrenti guerre provocate da un tiranno oramai impazzito e fuori controllo. Ma ritornando ai fatti, Shu si ritroverà appunto in una luogo (anzi, tempo) totalmente estraneo, un'altissima torre metallica, dalla quale cercherà immediatamente di scappare (senza avere la benché minima idea di dove sta andando) portando con sé Lala Ru, dalla quale verrà immediatamente separato nella fuga, essendo stata catturata (dicevamo, è una schiappa quel ragazzo). Ma pur divisi, Shu prenderà con sé il ciondolo della ragazza (il vero motivo per cui era inseguita) e giurerà a sé stesso di riuscire a salvarla.

La trama, anzi, le premesse, a grandi linee ve le ho raccontate. E come potete notare, se avete un minimo di cultura sull'animazione giapponese (ovvero non limitata alle ciofeche, ciaonaruttocomeva), non si tratta assolutamente di un capolavoro d'originalità. Allora, cosa ha quest'anime che lo rende tanto meritevole? Molto semplice. Manca di una cosa che da vent'anni a questa parte ha afflitto un buon 70% del mercato anime. Il buonismo. In Now and Then, Here and There, non c'è traccia di buonismo. Anzi, il buonismo viene costantemente attaccato, messo alla prova dalla realtà di un paese distrutto, oppresso, povero e ormai arreso. Un buonismo che non ha ragione di esistere se non in forma di ipocrisia, un buonismo che addirittura viene visto come una debolezza, un qualcosa di cui vergognarsi. Un piccolo (davvero, davvero minimo, chi ha visto la serie capirà cosa intendo) spunto di questo l'abbiamo notato anche prima nell'incontro di kendo perso da Shu. Perché il buonismo, in questo mondo devastato dai conflitti e dalla fame, è appunto rappresentato da Shu, ottimista e buono, convinto che tutto, in ogni caso, in qualsiasi caso, andrà bene. E davvero, lui ci crede. Non è ipocrisia, lui ne è davvero convinto. E' appunto questo a colpire nell'anime: l'estrema crudeltà, serietà e crudità dei fatti. Un mondo crudele, dove tutti sono sia vittime che carnefici, dove nessuna speranza è abbastanza forte da farti sopravvivere. Una realtà sofferta, tipica anche del mondo di oggi (Now and Then), dove non bastano le belle parole a salvarti. Una realtà dove stupri mirati a ingrossare le file dell'esercito, torture a ragazzini sono all'ordine del giorno. Una realtà dove non è che il bene e il male non si distinguano: semplicemente il male risiede da entrambe le parti, profondamente radicato nella psiche umana. In quest'opera le persone muoiono e soffrono, ma lo fanno realmente. L'estrema empatia data della crudità dei toni e dall'ottima caratterizzazione dei personaggi fa si che tutti vengano percepiti come reali, invece che un inutile stereotipo parodistico tipico degli anime che tanto vanno al giorno d'oggi. Un simbolico esempio, parliamo del personaggio forse più riuscito dell'anime, ovvero Re Hamdo, il tiranno impazzito e fuori controllo. Nessuno, inizialmente, dice che lui sia impazzito. E' lo spettatore stesso, che notando il gesticolare furibondo, le parole incoerenti, le sue manie di persecuzione e la sua estrema violenza irrazionale (la quale raggiunge l'apice probabilmente nel simbolico gesto di strangolare un gatto durante un attacco d'ira) riesce a rendersi conto che Hamdo è per l'appunto un pazzo, distrutto da tante paure e da tanti traumi subiti negli anni di tirannia. Perché checché se ne dica, il potere logora davvero l'uomo.


Parlando del lato tecnico, non aspettatevi ovviamente la "magnifica" CG che oramai ficcano sempre più senza bisogno alcuno. Dopotutto si tratta di un anime del 1999, per cui molte persone non abituate potrebbero storcere il naso nel vedere i disegni un pò "retrò" e le animazioni abbastanza datate (le quali, comunque, fanno davvero il loro lavoro). Non fermatevi comunque a questi piccoli difetti (non me la sento neanche di definirli così, il tempo è inesorabile dopotutto).
Per quanto riguarda le musiche, davvero ottime. Si tratta di un fantastico lavoro di Toshio Masuda, che per quanto mi riguarda non mi ha mai deluso. Ricordiamolo ad esempio per le musiche, di Excel Saga, Mahoromatic, Mushishi, Ghost Hunt e persino (ritorna sempre) Naruto.


domenica 4 ottobre 2009

Dogs: Bullets & Carnage

Titolo: Dogs: Bullets & Carnage
Regia:
Tatsuya Abe

Genere: Seinen, Action, Drama
Studio: David Production
Episodi: 4

In un mondo regolato dalle leggi del caos, quattro personaggi lottano per sopravvivere; sono Heine Rammsteiner, Badou Nails, Naoto Fuyumine e Mihai Mihaeroff, protagonisti di Dogs: Bullets & Carnage, una serie di 4 OAV di 15 minuti ciascuno, trasposizione della serie manga Dogs: Stray Dogs Howling in the Dark. L'omonima serie manga, Dogs: Bullets & Carnage, ne presenta invece il sequel.



Quattro storie, apparentemente divise ma destinate ad incrociarsi, ci accompagneranno in ognuno dei quattro episodi in cui vedremo quelle che sono le introduzioni di ognuno dei quattro personaggi e dei motivi e delle storie che li hanno plasmati, rendendoli guerrieri di una civiltà ormai preda del disordine, della corruzione e del deterioramento. Dai temi forti e dalle immagini pesanti e crudi (non alla Gantz o alla Elfen Lied, sia chiaro), la visione è consigliata ad un pubblico maggiorenne, e personalmente la consiglierei insieme alla lettura del manga, il quale ci permetterà di far luce sugli avvenimenti passati e futuri. La prima vicenda avrà come protagonista Mihai, in cui verrà anche mostrato un pezzo del suo passato, tornato nella sua cittadina a chiudere i conti una volta per tutte con i suoi demoni interiori. La seconda vicenda, sicuramente quella dall'aspetto più comico ed umoristico, riguarda Badou, appunto il personaggio più divertente del gruppo, ormai così dipendente dalla nicotina da scatenare un vero e proprio putiferio nei momenti di astinenza, mostrando in più un suo lato nascosto. La terza vicenda ruota attorno alla vendetta, quella premeditata da Naoto, sopravvissuta alla strage che uccise i suoi genitori e che le è stata causa di una profonda cicatrice, sia fisica che morale. La quarta vicenda, per concludere in grande, avrà come protagonista apparentemente il più importante, Heine, ma anche il "meno umano" del gruppo, alle prese con una strana ragazza e in compagnia del già citato Badou e di un prete davvero eccentrico. Insomma, un mix esplosivo in grado di soddisfare le esigenze di chi desidera trovare un gruppo affiatato, particolare e poco eterogeneo.



Spostandoci sull'aspetto tecnico, noteremo subito come non siano presenti nè opening nè ending, a parte una breve "melodia" simultanea all'apparizione del titolo, aspetto comunque da poter facilmente sorvolare e tollerare data la brevità degli episodi. Le animazioni sono molto curate, non riscontrando particolari difetti dovuti ad angolazioni repentine o a rapidi movimenti. I disegni sono di alto livello, o per lo meno rispettano molto fedelmente quelli del manga, e azzardo dicendo che sono anche più precisi e dettagliati. La trama, da come si è potuto intendere, non è unica, o sarebbe meglio dire che non è presente, dato che le quattro storie di cui vi ho parlato sono soltanto il preludio del vero inizio che, incrociando le dita, forse potremo vedere in versione animata in un futuro non molto remoto. Dalle caratteristiche dark, l'atmosfera rende merito all'impressione che l'autore del manga ha fin da subito avuto intenzione di dare, e l'alternanza di luci e ombre, in perfetto stile steampunk, risulta essere un ottimo contorno.



La serie non chiede e non pretende molto, essendo la trasposizione di una one-shot, ma la consiglio a tutti, da chi è abituato ai seinen o vuole prendersi una pausa dagli shonen a chi guarda tutt'altra roba ed è un novizio appassionato. Dai toni drammatici, l'evolversi degli eventi lascia molti punti interrogativi, e pretende, facendo leva sulla nostra curiosità, che siamo noi a fare la prima mossa ed andare dal più vicino negozio di fumetti ed acquistare i volumi dell'omonimo manga, tanto da farmi sospettare che ciò che sto recensendo sia solo una promozione pubblicitaria atta a far crescere i guadagni della casa editrice e del mangaka che ha dato vita a tutto questo (Shiro Miwa). Ma non c'è in ogni caso da sorprendersi nè da lamentarsene se comunque, alla fin fine, possiamo disporre di un prodotto corto ma allo stesso tempo appassionante, seppur poco esauriente. Devo anche ammettere che il "presunto" piano da me ipotizzato su me medesimo abbia avuto i suoi frutti, dato che ho già letto la one-shot e a breve inizierò la serie vera e propria (Dogs: Bullets & Carnage versione manga).

In conclusione, anche questa volta, non consiglio la visione del solo anime ma vi esorto ad un approfondimento con una bella lettura della sua versione cartacea che, mi auguro, sia in grado di darmi e di darvi le stesse emozioni provate con la versione animata.

giovedì 1 ottobre 2009

Azumanga Daioh e Negima! per la Planet Manga

Dopo aver preso l'impensabile decisione di portare anche sul suolo italiano delle Novel (non tanto impensabile, se teniamo conto che si tratta delle novel sui manga più profiqui che ha in pubblicazione), la Planet Manga ci sorprende ancora una volta portando qua da noi addirittura uno yonkoma, prodotto certamente rischioso per il panorama manga italiano. Stiamo parlando di Azumanga Daioh di Kiyohiko Azuma, conosciuto anche come autore di Yotsuba&! (cinque volumi, in prosecuzione, Dynit).


Perché uno yonkoma dovrebbe essere rischioso? Come dice il nome stesso (essì, qua tutti parliamo giapponese), ovvero Quattro Vignette, è un manga fatto di mini storielle in quattro vignette, tutte terminanti con una gag. Sicuramente qualcosa di inconsueto confrontato ai manga solitamente pubblicati qua da noi, piuttosto sconcertante quindi la scelta della Planet Manga di pubblicarlo. Si spera comunque che abbia un largo seguito, in quanto (e chi ha letto Yotsuba sa di cosa parlo) Kiyohiko Azuma è sinonimo di qualità. Parlando del manga in dettaglio:

AZUMANGA DAIOH 01
13x18, B., 204 pp., b/n, € 5.90
Dalla serie di grande successo in tutto il mondo, in solo 4 volumi, arriva finalmente in Italia il manga di Kiyohiko Azuma. La ruotine quotidiana di un gruppo di ragazze che frequentano la stessa classe in Giappone magistralmente descritta nei loro momenti di vita quotidiana... arricchiti da un'infinità di eventi comici. Seguite le nostre nuove eroine nelle avventure che riserverà il loro iter scolastico fino al diploma.


Un altra opera annunciata dalla Planet è Magister Negi Magi - Negima!, opera di Ken Akamatsu, del quale proprio in questo periodo sta uscendo una riedizione di quello che lo ha consacrato come mangaka ecchi, ovvero Love Hina. Aprioristicamente io la roba di Akamatsu la evito come la peste, ma non divaghiamo.

NEGIMA! 01
13x18, B., 184 pp., b/n, € 4.30
Dopo Love Hina anche il secondo manga più famoso di Ken Akamatsu torna in Italia. Negi Springfield è un giovane apprendista mago di 10 anni, che sta portando avanti il suo addestramento. Per completare il suo tirocinio, e diventare un grande stregone, gli viene affidato però un compito molto particolare: andare ad insegnare inglese in una scuola media del Giappone. Così il piccolo Negi arriva all’istituto femminile Mahora. La vera sorpresa sarà la classe che gli viene affidata, non una delle più semplici da gestire, che conta ben 31 studentesse tutto pepe! Tra tutte spicca Kagurazaka Asuna, con la quale il piccolo Negi avrà un inizio più che difficile ma che si dimostrerà ben presto una buona sostenitrice del giovane insegnante. Asusa diventerà sempre più importante nella vita del piccolo mago, innanzitutto perché sarà la sola ad accorgersi dei poteri del nuovo professore e poi perché aiuterà Negi, in qualità di Partner, nei primi “duelli magici” che dovrà affrontare…

Mah.



I due manga in questione verranno ufficialmente annunciati in occasione del Lucca Comics & Games 2009, per poi venir pubblicati entro Dicembre.